Lo sviluppo delle fasi dell’intelligenza infantile, così come lo sviluppo fisico, può essere suddiviso in diverse tappe man mano che le nostre capacità evolvono.
Lo psicologo Jean Piaget affermò che, nei primi anni di vita, le capacità mentali dei bambini si sviluppano in fasi qualitativamente differenti tra loro. Un tema che ci sembra molto interessante.
Per questo, nel post di oggi, vogliamo spiegarti le diverse fasi dell’intelligenza infantile suddivise per fasce d’età:
Fasi dell’intelligenza infantile
1. Sensomotoria (0 – 2 anni)
In questa fase, i neonati giocano per soddisfare i propri bisogni motori e sensoriali: muovendo gli arti, osservando attentamente ciò che li circonda, toccando gli oggetti e portandoli alla bocca.
Si tratta di un comportamento centrato su sé stessi, senza considerare la prospettiva altrui.
Avviene dalla nascita fino alla comparsa del linguaggio articolato in frasi semplici. Poiché il bambino non ha ancora sviluppato la capacità linguistica, questa fase si definisce per l’interazione fisica con l’ambiente tramite il gioco sperimentale e le interazioni con persone, oggetti o animali che lo circondano.
Le prime forme di linguaggio appaiono come comunicazione egocentrica, riflesso della funzione appena acquisita.
2. Preoperatoria (3 – 7 anni)
In questa fase i bambini cominciano ad acquisire un linguaggio più complesso e la capacità di mettersi nei panni degli altri, avviandosi così all’uso della ragione (ancora limitata).
Il pensiero egocentrico è ancora presente, ma non più così centrale: i bambini possono partecipare a giochi di ruolo, ma faticano ancora con il pensiero astratto.
Piaget sottolinea che, in questa fase che va dalla scuola dell’infanzia alla primaria, è molto presente il cosiddetto “pensiero magico”, che associa coincidenza e causalità nel tentativo di comprendere il mondo.
Questo spiega perché i bambini credono a figure come la Fatina dei denti o Babbo Natale senza metterne in dubbio l’esistenza.
3. Operazioni concrete (7 – 12 anni)
Man mano che acquisiscono una maggiore capacità logica, i bambini imparano a distinguere e analizzare le informazioni, cominciando a metterle in discussione.
Il pensiero egocentrico svanisce progressivamente e iniziano a categorizzare aspetti della realtà in modo più complesso. È in questa fase che appare l’autostima.
4. Operazioni formali (dai 12 anni all’età adulta)
In questa fase il cervello mostra tutte le sue capacità e si passa da un pensiero logico a un pensiero analitico: “pensare sul pensare”.
Gli adolescenti possono usare il ragionamento ipotetico-deduttivo, analizzando e manipolando schemi di pensiero in maniera consapevole.
È la fase dell’astrazione, in cui si comprende che una possibilità può diventare realtà in base alle decisioni prese.
Il pensiero adolescenziale mette tutto in discussione ed elabora idee più profonde, favorendo lo sviluppo della personalità e di un proprio codice morale ed etico.
Proprio in questa fase del sviluppo intellettuale iniziamo a rilevare i cosiddetti “modelli generazionali”.
Nota importante
Piaget, pur avendo svolto un lavoro eccellente nel definire e separare le diverse fasi dello sviluppo intellettuale infantile e adolescenziale, sottolinea che ogni bambino ha un ritmo proprio. Queste età sono stime indicative e non devono essere considerate assolute.
La sua teoria è molto più ampia e complessa, ma queste quattro fasi sono utili per comprendere l’importanza del suo lavoro nella Psicologia dello Sviluppo.
Materiali per lavorare sull’intelligenza infantile per fasi
- Materiali per lavorare sull’intelligenza: Scuola dell’infanzia
- Materiali per lavorare sull’intelligenza: Scuola primaria
- Materiali per lavorare sull’intelligenza: Scuola secondaria
- Materiali per lavorare sull’intelligenza: Liceo
- Materiali per lavorare sull’intelligenza: Educazione speciale
Speriamo che queste informazioni ti siano state utili.
Se hai qualsiasi dubbio, contattaci: saremo felici di aiutarti.